Le 10 regole per preparare il manoscritto perfetto e trovare un editore
7) LE IMMAGINI: A meno che tu non abbia scritto un saggio di storia dell’arte, limita al minimo l’utilizzo di immagini anzi eliminale proprio. Sai quanto costa stampare una pagina a colori? Moltiplicala per un’intera tiratura. Sai quanto può costare l’acquisto dei diritti di pubblicazione di una certa foto? Molto. Per un piccolo o medio editore un libro illustrato può rappresentare un vero e proprio investimento quindi sii parsimonioso nell’apparato iconografico; se il tuo saggio contiene delle infografiche, studiale in modo che possano essere rese anche in bianco e nero, guadagnerai molta stima da parte del tuo editore; al contrario, il tuo manoscritto potrebbe essere scartato anche solo per il frequente e sconsiderato uso delle immagini.
8) LA COPERTINA: se non sei un grafico, un fotografo o un illustratore di professione, evita di inviare immagini per la copertina. Al contrario proponi la tua idea di copertina ma sii umile e sappi che quasi certamente verrà scartata. Non tutto si può utilizzare, c’è sempre qualcosa che vìola qualche diritto d’autore (lo approfondiremo in un articolo a parte) e peraltro gli editori sono molto gelosi della loro linea grafica per cui evita di mettere in dubbio le loro certezze;
9) FALLO PRIMA LEGGERE AD UN AMICO: Prima di inviare un manoscritto a un Editore, coinvolgi un amico e possibilmente scegli un buon lettore. Quatto occhi sono meglio di due. Non scartare l’ipotesi di una rilettura che vada ad asciugare il testo, magari tagliandone diverse parti. Sappi che a nessun editore piace investire su un tomo di cinquecento pagine a meno che non sia Il Signore degli anelli; l’eccessiva prolissità potrebbe essere la causa del tuo scarto.
10) ATTENZIONE A COSA DICHIARI: "il mio libro è perfetto così come è ora!", non scriverlo mai nella tua lettera di accompagnamento. Se pensi questo, come il gioco dell’oca, torna al punto 1 e ripeti insieme a me: “L’Editore è una professione seria”. Se ne sei davvero convinto, prova a pubblicartelo da solo e prenditi da solo le tue responsabilità e i tuoi meriti. Se hai deciso di proporlo ad uno o più editori invece è perché tu stesso sai che puoi avere qualcosa in più; quel "qualcosa" in più è la sapienza nel costruire un libro, è quella credibilità verso il lettore, è quella struttura che consente di mettere un prodotto sul mercato e di venderlo, è quella “cosa” che un buon editore ha saputo costruire in anni di lavoro in un settore peraltro sempre in crisi e tu, amico mio, tu non ce l’hai, mi dispiace. Evita quindi frasi come “la copertina è già fatta” oppure “non c’è da toccare nulla”, queste frasi abbassano la tua credibilità e poi ricorda che ogni editore ha una sua linea editoriale, sia grafica che sui contenuti, che ha costruito negli anni per darsi una sua riconoscibilità e difficilmente vorrà sentirsi dire come fare una copertina o quale font utilizzare per i dialoghi, per cui lasciati consigliare come faresti con il tuo medico o il tuo meccanico.
Bene, se hai seguito alla lettera questi miei consigli, ora sei pronto.
Un “in bocca al lupo” per il tuo futuro libro.
Silvia Leoni
Editor
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